
Era stata organizzata per oggi pomeriggio, dal Comitato Essenon, una passeggiata di quartiere per ribadire il proprio “NO” all’ennesima cementificazione cittadina a favore di centri commerciali e supermercati.
In questo caso, il motivo della mobilitazione, è la nascita del nuovo centro Esselunga di corso Ferrucci.
“Già da subito – raccontano i ragazzi di Fridays for Future Torino – abbiamo notato un clima di militarizzazione da parte della Celere dispiegata per il nostro corteo. Noi volevamo solo fare una passeggiata informativa ma, dopo poco, sono iniziate le cariche e le botte da parte della polizia. Siamo stati bloccati in una via strettissima con la folla che si schiacciava su se stessa a causa delle cariche continue della Polizia“.
Quelle che giungono da Torino, in effetti, sono immagini di inspiegabile violenza. Davanti agli scudi della Polizia ci sono giovani, ragazzi e ragazze, che con un semplice striscione, stanno camminando per il corso. Da un momento all’altro, scattano le cariche. La Digos non interviene e, poco dopo, quello che resta sono medici e infermieri che cuciono le ferite ai manifestanti seduti sui marciapiedi.
Una militarizzazione, quella decisa dalla Questura di Torino, che non può e non deve essere giustificata. Soprattutto alla luce del trattamento inverso che, ogni week-end, ricevono i gruppi contro vaccini e Green pass.
Durante le loro manifestazioni, nonostante insulti, spinte, aggressioni a giornalisti e a Forze dell’Ordine, prima di vedere una carica bisogna aspettare ore. Davanti a giovani che invece lottano per un Paese migliore, la risposta della città “rossa e ambientalista” di Lorusso, sono i manganelli e la violenza gratuita.
No, non è questa la città che vogliamo! Attendiamo una risposta da parte della Questura che giustifichi quanto fatto oggi nelle strade di Torino.
Davanti a manifestanti inermi e in strada per difendere un diritto come quello di vivere in una città più verde e meno cementificata, non si può rispondere con la violenza.