TORINO: Una nuova "casa" per contrastare la povertà e la solitudine!
Sabato
1 febbraio, nel contesto della Festa di san Giovanni Bosco, i
salesiani di borgo San Paolo, assieme ai superiori provinciali, hanno
inaugurato la residenza temporanea per ragazzi maggiorenni, Housing sociale, e i
nuovi locali del Centro Ascolto - Caritas, esistente già da molti
anni. Il progetto, denominato "Questa è la mia casa", si
inserisce all'interno di un fitto programma di impegno sociale che i
salesiani in questo particolare e importante quartiere di Torino
svolgono. In questo caso si è voluta porre l'attenzione soprattutto
su due bisogni sempre più all'ordine del giorno nel mondo di oggi:
da una parte le povertà del territorio con la presenza del Centro
Ascolto che, sempre con grande attenzione e generosità, è attivo
nell'assistenza e nella cura dei meno abbienti e i cui volontari si
prestano al servizio in molte occasioni quali possono essere la
raccolta alimentare nei supermercati o la raccolta di medicinali nelle
farmacie della zona. Dall'altra invece uno sguardo attento ai
giovani, quelli più deboli, che, sempre più spesso, si ritrovano soli in una società che è molto cambiata.
I
salesiani, ormai tre anni fa, oltre all'attività
parrocchiale e oratoriana, hanno inaugurato una Comunità per Minori
Stranieri non accompagnati dentro al progetto "Casa che
accoglie", che da tempo ospita, cresce e forma fino a 12 giovani
minorenni accompagnati dall'Ufficio Minori Stranieri di Torino, che
vivono insieme alla comunità e vengono aiutati per il conseguimento
della licenza media, cercando anche di far proseguire gli studi -
tempi di permanenza permettendo - in modo che abbiano capacità
professionali come ristorazione o meccanica.
Si cerca inoltre di dare
loro lo spazio per attività di tempo libero e sport, sia
nell'oratorio salesiano che fuori. Insomma un progetto che ha dato e
dà modo a salesiani, educatori e volontari della parrocchia la
possibilità di confrontarsi con una realtà diversa, che ha centrato
il punto sulle povertà dei giovani e che smonta giorno dopo giorno
la solita retorica antimigratoria e dell'odio.
Sabato si
è aperto lo spazio in cui questi giovani inizieranno ad affacciarsi
alla società che li ospita e condivideranno la loro routine assieme
a persone con storie ancora diverse da quelle che hanno incontrato e
in cui lo scambio interculturale sarà ancora più interessante. Il
nuovo housing sociale, infatti, potrà ospitare, oltre a quei giovani
che, raggiungendo la maggiore età, concludono il loro percorso nella
"Casa che accoglie" e stanno cercando ancora una soluzione
di indipendenza, anche altri giovani come studenti fuori sede e altri.
Il
progetto è stato dunque lungamente pensato e realizzato con l'aiuto
di tanti parrocchiani e in particolare di un benefattore che ha
voluto rimanere nell'anonimato.
Come è stato ricordato sabato
anche dall'ispettore dei salesiani del Piemonte e della Valle
d'Aosta, don Enrico Stasi, quella del San Paolo non è la prima
esperienza di housing sociale che i salesiani a Torino aprono;
infatti pochi mesi fa in zona San Salvario ne è stata inaugurata una
e da alcuni anni ne è attiva un'altra in zona Mirafiori presso l'istituto
Agnelli.
Alessandro Ritella