AMBIENTE: La vera crisi è quella climatica
Nonostante
si senta spesso parlare di “crisi climatica”, i progressi fatti fino ad oggi
non sono sufficienti a garantire un futuro ottimale per le generazioni
successive. Si guardi il caso dei Feedlots a Bakersfield, California: gli
Stati Uniti sono i primi produttori mondiali di carne bovina. Sono anche tra i
maggiori consumatori di carne rossa e pollame (222 Kg annui per ogni
consumatore medio). Questa richiesta enorme è oggetto di critiche da parte di studiosi
dell’Antropocene per il cambiamento climatico, dovuto all’eccessivo consumo di
energia da fonti fossili, acqua e mangimi (con alto sfruttamento di suolo). Un
altro caso è quello delle Sabbie bituminose a Fort MacMurray, Alberta, Canada. Per
estrarre le sabbie bituminose (da cui si ricava una sostanza simile al
petrolio) la terra è stata scavata per oltre 60 metri di profondità. Questo
processo richiede un numeroso apporto di energia e acqua. L’impatto ambientale
è molto forte: secondo Friends of the Earth (una rete di organizzazioni
ambientaliste presenti in 69 paesi differenti), le popolazioni che vivono a
valle di questi bacini, mostrano un alto tasso di tumori rari, insufficienza
renale e ipertiroidismo.
Tutti ormai sanno del danno attuato dalle emissioni delle centrali
termoelettriche a carbone: le centrali elettriche polacche sono tra le prime sei
più inquinanti e sono responsabili del 30% delle emissioni di mercurio in
Europa, una quantità maggiore di quella prodotta dall’industria olandese, francese,
danese e belga messe insieme. Le emissioni delle centrali alimentate a carbone
non rispettano l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto
della soglia dei 2°C entro la fine del secolo. Il carbone (80% della produzione
di energia della Polonia) è il combustibile più inquinante, è dannoso per la
salute ed è la prima fonte di emissioni di anidride carbonica che riscaldano
l’atmosfera terrestre.
È necessaria
un’azione comune e condivisa per salvaguardare il pianeta proprio da fonti nocive
come il carbone. C’è bisogno di associazioni come Fridays for Future, un
movimento apartitico nato due anni fa e fondato sulla non violenza, che si
batte per i diritti non solo dell’essere umano, ma del pianeta.
Tutti noi possiamo fare qualcosa per il nostro pianeta, preferendo ad esempio
la bicicletta all’automobile per effettuare brevi spostamenti, o utilizzare i
mezzi pubblici quando possibile.
Il Pianeta non è di nostra proprietà, noi siamo ospiti, e come tali dobbiamo portare rispetto per il Mondo che ci ospita.
Elisa Nicoletti